estate bambini 2011 18a edizione

I Bambini di Ferrara: una filastrocca

Silvano Antonelli, artista ospite di Estate Bambini 2012 con le sue ‘Filastrocche e Canzoncine’ dedicate ai bambini di tutte le età (dai 3 ai 99), ci ha lasciato un regalo molto speciale. Nella nostra buca delle lettere abbiamo trovato una filastrocca che racconta come sono fatti i bambini di Ferrara…

…secondo voi, come saranno? Leggete qui sotto, oppure, se volete scaricate il testo qui, per poterlo stampare e tenere appeso nella vostra stanza!

I BAMBINI DI FERRARA

I bambini di Ferrara

han la pelle scura o chiara.

Hanno il naso lungo o corto.

Qualche dente dritto o storto.

Hanno il cuore, hanno i capelli,

hanno gli occhi ed i cervelli.

Di ginocchia due o tre paia,

per sbucciarle sulla ghiaia.

E le orecchie foderate

per sentire le sgridate.

Sulla testa hanno un berretto

fatto come un cappelletto.

Hanno addosso un maglioncino

ricamato a cotechino.

Sulle scarpe una lasagna,

che se no poi ci si bagna.

C’è un bambino fortunato

con la testa a pampepato;

quando guarda fa due occhiacci

grandi come cappellacci.

Ce n’è uno piccolino

che assomiglia a un cannoncino.

Se gli guardi i calzettini

sembran proprio due pinzini.

Sulla pancia il pantalone

tira come un bombolone.

Due bambine molto belle

con le trecce a tagliatelle.

Hanno pure un bel fermaglio;

sembra un bel salame all’aglio.

C’è un bambino che da un mese

dorme nella zuppa inglese.

C’è persino una bambina

con la gonna a salamina.

Ma se esci dalla porta.

Ma se esci dalla sporta.

Ma se esci dalle mura,

quelle intorno alla paura.

Se non fai più “coccodè!”.

Puoi vedere forse che…

I bambini di Ferrara

non son uno ma migliaia.

C’è anche quello sopra al bus

col vestito di cous-cous.

Quella con le treccioline

come tante patatine.

Quello con la canottiera

a involtino primavera.

Tanti, tanti e anche di più:

rossi, gialli, verdi e blu.

Vanno a scuola belli belli

come tanti pennarelli.

Stan provando a disegnare

tutti insieme il sole e il mare.

Non è facile, si sa.

Non si fa con un “oplà”.

Sembra un grande minestrone

ma è soltanto un’impressione.

Non ti dà soddisfazione?

Serve la dimostrazione

che i diversi sono uguali?

che siam tutti tali e quali?

Guarda allora la questione

da quest’altra posizione.

Gira tutto all’incontrario:

letto, sedie e lampadario.

Gira pure anche i bambini

come tanti burattini,

Ed allora, certamente,

vedi tutto chiaramente.

Ma di dirlo non mi sogno.

E’ che un poco mi vergogno.

E va beh! Se proprio devo…

parlo piano e me lo levo.

Non vorrei fare un dispetto,

provo a dirlo con rispetto.

I bambini di Ferrara,

ma anche quelli di Suzzara,

ma anche quelli di Pechino,

anche quelli di Berlino,

anche se stanno su Marte,

anche di qualunque parte.

Sono uguali, te l’ho detto.

Dietro, ognuno, ha il suo culetto.